Il media finanziato da Russia non avrà posto Youtube. La piattaforma video digitale, la più importante al mondo, ha annunciato venerdì di bloccare, con effetto immediato e su scala mondiale, l’accesso ai canali di propaganda al servizio della Cremlino.
Il 1° marzo YouTube ha annunciato che, in linea con quanto richiesto dal Unione Europea (UE), ha bloccato i canali del canale RT e l’agenzia Sputnikconsiderata parte essenziale del macchinario di disinformazione Russo. Oggi, la piattaforma di proprietà di Google espande tale restrizione a livello globale, il che colpirà ulteriormente tali punti vendita.
2/ In linea con ciò, stiamo anche bloccando l’accesso ai canali YouTube associati ai media finanziati dallo stato russo a livello globale, espandendoci in tutta Europa. Questa modifica ha effetto immediato e prevediamo che i nostri sistemi impiegheranno del tempo per aumentare.
—YouTubeInsider (@YouTubeInsider) 11 marzo 2022
Il gigante del video ha dettagliato che dal 1 marzo ha eliminato più di 1.000 canali e più di 15.000 video per aver violato diverse politiche di moderazione dei contenuti, tra cui la diffusione di bufalechiama a odiare Eppure il violenza o la pubblicazione di contenuti grafici sulla guerra che la Russia sta conducendo Ucraina.
In risposta a invasione militare lanciato da Mosca, Youtube ha già messo in pausa tutti gli annunci sulla piattaforma in Russia. Proprio ieri ha esteso questa misura annunciando la sospensione della monetizzazione per tutti gli utenti russi.
La decisione della piattaforma stringe ulteriormente la corda tra il governo russo di Vladimir Putin e i giganti della tecnologia. Tra la repressione informativa del Cremlino e le stesse decisioni di boicottaggio, queste società si sono già ritirate dal paese o limitato i loro servizi Apple, Facebook, Instagram, TikTok, Twitter, Microsoft, Amazon o Netflix, tra gli altri. Questo venerdì è stato confermato che Mosca vieterà l’uso di Instagram, il terzo social network più popolare in Russia, a causa della decisione di Meta (il suo proprietario) di consentire la pubblicazione di commenti violenti contro i soldati russi o il suo presidente.