Non molto tempo fa abbiamo detto dell’azienda biotecnologica che non importava quale fosse il prezzo tutto rimarrebbe esattamente lo stesso. Quello che viene mostrato dopo i forti sussulti delle ultime sessioni.
Analisi tecnica

Breve termine
Medio termine
Lungo termine
Il movimento di questo mercoledì dopo i fortissimi rialzi di martedì non mi piace, nonostante il saldo sia ancora positivo. Ma non mi piace perché Comincia a ricordarmi PharmaMar dal 2015 al 2018. Un valore molto volatile, con forti oscillazioni in entrambe le direzioni alla fine scendeva sempre più di quanto saliva. Salire del 20% nella foga delle notizie e poi cadere non è un movimento molto normale da dire.
Vero è che gli eccessi si pagano (fasi di reazione), ma la cosa normale è che adesso si correggeva all’interno di una squadra che in qualche modo ha aggiustato i forti rialzi dell’altro ieri. Ma no, ha quasi perso tutto quello che aveva fatto nella sessione di martedì. Diciamo Comincia a ricordarmi il “chicharro” della tappa 2017-2018.
Tecnicamente, quello che abbiamo è un chiaro movimento di “andata e ritorno” dopo aver toccato la resistenza rettilinea (linea guida ribassista) che unisce ciascuno dei massimi successivi successivi dall’inizio dell’attuale fase correttiva (ottobre 2020). Questo passa l’ambiente di ca. 67 euro e il valore è sceso violentemente al ribasso dopo aver segnato un massimo di 66 euro. Quindi, si può dire che PharmaMar ha sperimentato uno “shock” nella linea guida ribassista.
Da ciò ne consegue che finché il prezzo continua a essere scambiato al di sotto di esso, qui non è successo nulla. Tutto rimarrà esattamente uguale anche se, puntualmente, rimbalza prepotentemente. Sotto, lato supporto, dobbiamo guardare i minimi del 2021 a 52,14 euro. La loro perdita darebbe continuità alla fase correttiva in corso.
