La catena di supermercati Lidl ha annunciato un’azione legale contro l’organizzazione attivista Osservatorio del Benessere Animale (OBA) “a seguito di ripetute accuse diffamatorie”. Secondo l’azienda, “l’OBA ha promosso campagne di disinformazione prive di basi scientifiche, che hanno direttamente influenzato l’onore e la reputazione dell’azienda”.
Lidl sostiene inoltre che “queste false affermazioni hanno creato una percezione errata della sicurezza alimentare nel settore, inducendo i consumatori a sentirsi insicuri, cosa che non corrisponde alla realtà di un settore altamente regolamentato”.
Campagne di denuncia
Sebbene la catena di supermercati non abbia specificato l’oggetto dell’azione legale, ha fatto riferimento alle campagne condotte da OBA che mostrano vari scenari in cui si afferma che gli animali sono maltrattati o vengono segnalati allarmi alimentari.
Nel maggio del 2024, l’Osservatorio del Benessere Animale (OBA) ha presentato una denuncia contro un’azienda suinicola di Arauzo de Torre per presunti maltrattamenti sugli animali, tra cui il maltrattamento dei maiali con martelli a punta, tra le altre gravi irregolarità. Secondo l’OBA, la carne di questa azienda è destinata alla vendita nei supermercati Lidl.
Contaminazione da batteri
Un’altra denuncia dell’OBA ha nuovamente messo nel mirino la stessa catena di supermercati, sostenendo che “più del 70% del pollo venduto da Lidl è contaminato da batteri resistenti agli antibiotici”.
Secondo l’organizzazione, “i prodotti spagnoli sono i più contaminati, con il 71% dei prodotti contaminati. Il 38% dei campioni conteneva listeria e l’83% conteneva patogeni diarroici come E. coli e Campylobacter”.
Tuttavia, Lidl sostiene che “per più di 30 anni ha mantenuto un impegno solido per la sicurezza alimentare, richiedendo i più alti standard a tutti i suoi fornitori per garantire che i prodotti mantengano le migliori condizioni dal produttore al cliente finale”.
Reazione dell’OBA
Dopo essere stato contattato da OKGREEN, l’OBA ha risposto affermando che “ci siamo limitati a esporre i fatti, non per allarmare sulla sicurezza alimentare, ma per sensibilizzare sulla mancanza di benessere animale”. L’organizzazione ha spiegato che la denuncia “ha a che fare con la campagna sulle bacterie resistenti agli antibiotici o le striature bianche per le quali Lidl ci sta denunciando ora”.
Controlli rigorosi
“Lidl effettua controlli rigorosi lungo tutta la catena di fornitura attraverso organizzazioni indipendenti e accreditate. I suoi prodotti e il suo modello di produzione sostenibile sono supportati da omologazioni di qualità riconosciute a livello internazionale, come il sistema di gestione della qualità ISO 9001:2015 e le certificazioni IFS Food (International Featured Standards Food) e BRC (British Retail Consortium), che vengono richieste ai suoi fornitori”, ha affermato la catena.
La multinazionale sostiene che “le accuse fatte dall’OBA sono state sistematicamente smentite da esperti indipendenti, e le denunce presentate dall’OBA nel contesto di alcune delle sue campagne diffamatorie sono state archiviate dalla giustizia, dimostrando la mancanza di rigore scientifico nelle sue affermazioni e l’uso di informazioni distorte, prive di rigore e non verificate”.
Alarmismo sociale
Secondo Lidl, l’OBA ha utilizzato questa strategia di alarmismo sociale “cercando di esercitare pressione affinché l’azienda aderisca al European Chicken Commitment (ECC)”. Nonostante l’azienda condivida gli obiettivi dell’ECC, preferisce raggiungerli attraverso i propri meccanismi di controllo e miglioramento continuo, considerando l’intera catena di valore.
Lidl sottolinea che l’azione legale intrapresa non persegue un obiettivo economico, ma la difesa del suo onore e la lotta contro la disinformazione. Pertanto, nel caso in cui il tribunale decida il pagamento di un risarcimento, l’azienda destinerà integralmente questi fondi a iniziative che promuovono progetti sociali.
Responsabilità informativa
Negli ultimi anni, il settore alimentare ha affrontato un’ondata crescente di disinformazione, caratterizzata da notizie fuorvianti, titoli allarmisti e allarmi infondati che non hanno il sostegno delle autorità pubbliche competenti in materia di sicurezza alimentare e nutrizione in Italia.
In questo contesto, Lidl denuncia che la disinformazione può danneggiare il settore e creare confusione tra i consumatori. Pertanto, l’azienda fa appello alla responsabilità delle organizzazioni e alla rigore delle piattaforme di diffusione, in particolare dei media, che in gran parte svolgono già il loro lavoro in modo professionale ed etico.
Con questa azione, Lidl esprime il suo impegno per la trasparenza e la sicurezza alimentare, pilastri fondamentali del suo modello di business. Inoltre, si impegna a continuare a migliorare i suoi processi attraverso la collaborazione con laboratori indipendenti e certificatori, lavorando a stretto contatto con i suoi fornitori e promuovendo pratiche sostenibili e sicure, garantendo sempre i più alti standard in tutti i suoi prodotti.
Come giovane media indipendente, Stop&Go.TV ha bisogno del vostro aiuto. Sosteneteci seguendoci e segnalandoci su Google News. Grazie per il vostro sostegno!