Le ‘consellerie’ di Salute e Diritti sociali hanno accettato di recuperare il normalità di convivenza e attività in centri residenziali da maggiore. Per questo riducono le quarantene e revocano le restrizioni alle attività, alle visite e alle uscite, pur mantenendo determinate misure di prevenzione e sicurezza.
Con questi elementi si stabilisce che i residenti che sono stretti contatti di una persona contagiata dal covid, indipendentemente dal suo stato vaccinale, non dovranno farlo quarantena. Allo stesso modo, i contatti stretti che hanno superato il coronavirus nei 90 giorni precedenti potrebbero essere nel spazi comuni e partecipare alle consuete attività della residenza, purché sia assicurata un’adeguata ventilazione.
Prove e altre misure
Naturalmente, verranno effettuati test per rilevare possibili casi asintomatici, dovranno usare il mascherina chirurgica e, se non è possibile, conservare il distanza di sicurezza e il corretta ventilazione.
Se devono condividere spazi comuni come la sala da pranzo, il soggiorno, o le sale palestra, sarà necessario farlo con orari diversi e dovranno essere disinfettati successivamente.
cinque giorni di isolamento
Gli isolamenti dei residenti con covid durano cinque giorni se non presentano sintomi nelle 24 ore precedenti. Anche i professionisti che hanno sofferto il coronavirus torneranno dopo cinque giorni, se non hanno sintomi e dopo aver dato un test antigenico negativo.
È invece facilitato al massimo l’ingresso di nuove persone, anche se nel caso in cui entri una persona asintomatica non vaccinata, vaccinata in modo non adempiuto o che non abbia avuto la malattia negli ultimi 90 giorni, dovrà mettersi in quarantena per 10 giorni in zona gialla e si farà una prova preliminare.
Visite normalizzate
Per quanto riguarda le visite, quelle di tutti i residenti sono normalizzate senza limitazione di personeo numero di visite, o sito, ma con misure di protezione individuale e buona ventilazione degli spazi. Viene promossa anche la partecipazione alle consuete attività dei centri residenziali e alle uscite dei residenti non in stretto contatto o positivi al covid.
Si raccomanda di mantenere stabili i gruppi di convivenza e lo screening di professionisti, volontari o stagisti è temporaneamente mantenuto, quindicinale o settimanale, se non soddisfano questo requisito.
I centri diurni fungeranno da popolazione generale
Per quanto riguarda la centri diurni degli anziani e delle persone con disabilità e alle case sociali, questi non sono generalmente considerati aree vulnerabili e le stesse azioni e misure saranno intraprese come quelle del popolazione generale. In tale ottica è stato aggiornato anche il documento sulle misure rivolte a questi centri e servizi.