La maggioranza dei gruppi parlamentari del Congresso dei Deputati si sono opposti ancora una volta alla proposta di Ciudadanos di ritirare l’uso obbligatorio di mascherina internovista la buona evoluzione della pandemia di COVID-19.
Praticamente tutta la Camera lo ha giustificato dovrebbero essere le autorità sanitarieriuniti nel Consiglio Interterritoriale del Sistema Sanitario Nazionale (CISNS), coloro che adottano questo tipo di misure e non i partiti politici.
Nel corso del dibattito, il difensore della mozione a seguito di interpellanza, il deputato della formazione ‘arancione’ Guillermo Díaz, ha accusato il governo di utilizzare in maniera politica la rimozione della maschera al chiuso.
«È ancora obbligatorio perché attende un momento politico ideale, non scientifico o sanitario. Non aspettano alcun cambiamento negli indicatori dell’evoluzione della pandemia, perché quel cambiamento non avverrà più, sarà molto graduale”, ha affermato.
In questo contesto, ha insistito sul fatto che “questo è il momento in cui si può fare”, tenendo presente che Le cure primarie trattano già il COVID-19 come una “malattia lieve”.
A questo proposito, ha anche proposto che sia questo livello di cura a indicare se la mascherina debba essere utilizzata o meno in ambienti chiusi individualmente, o addirittura che la sua natura obbligatoria sia collegata alla vaccinazione in modo da aumentare le dosi di richiamo.
“La maschera al chiuso non ha senso ora che la malattia è lieve. La Spagna ha ottemperato, tu rispetti la Spagna”, ha insistito Díaz come richiesta al governo.
Nella loro mozione, le ‘arance’ esortano il governo a eliminare l’uso obbligatorio delle mascherine al chiuso, “in linea con le evidenze scientifiche, con la situazione epidemiologica e con una prospettiva comparata”.