Dopo il dibattito in Congresso sulla costituzionalità della riforma energetica proposta da Andres Manuel Lopez Obrador (AMLO)), che dà priorità alla produzione di energia da parte della società statale CFE quando si tratta di immettere energia nella rete, e che è stata pesantemente criticata dalle aziende spagnole, la Corte Suprema ha approvato tale riforma, dichiarandola costituzionale.
“Ricordiamo che il nuovo modello energetico danneggerebbe le società private di generazione rinnovabile che, producendo a buon mercato, entrava prima. Viene eliminato anche l’obbligo di tenere le aste e dà alla CFE la capacità di stipulare contratti direttamente e di hydrocoop fino al 18% del sistema elettrico del Paese”, spiegano dal Banco Sabadell.
Per questi esperti la notizia è “negativa, anche se limitata dal peso del business”. In questo senso, lo indicano Attiva Energia“Il Messico suppone a 9% della sua capacità installata consolidata (5% del valore EV-Enterprise)oltre ad avere 337 MW di vento in costruzione nell’ambito di uno schema PPA”.
Per Iberdrola“Il Messico è il 7% dell’EV nella generazione regolata da cicli, quindi questa regola non ti riguarderà perché ha già cancellato i suoi piani di crescita nelle rinnovabili nel Paese”. naturgiail Messico è “il 12% dell’EV, ma in generazione è ridotto al 4% ed è con i cicli, quindi l’impatto è di nuovo irrilevante”.