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Al giorno d’oggi fare piani affidabili è impossibile, si lamenta Carsten Knobel, amministratore delegato di Henkel. Le bollette energetiche alle stelle minacciano la competitività delle imprese.
I costi energetici superano i prezzi di vendita
“La competitività del settore è minacciata”, ha detto il CEO di Henkel Carsten Knobel alla Frankfurter Allgemeine Zeitung. Il CEO deve guidare il produttore di Persil e Pritt in tempi incerti. I costi energetici sono così elevati che per alcune società di produzione il costo dell’energia è già pari al prezzo di vendita abituale dei prodotti. “Ovviamente, la produzione diventa quindi non redditizia”, ha affermato Knobel.
Indispensabile quindi, secondo l’amministratore delegato, un tetto alla bolletta energetica, più precisamente un prezzo massimo per il gas. Nel mercato tedesco in cui ha sede Henkel, il governo ha anche abolito la precedente tassa sul gas, con grande sollievo di Knobel. “La tassa sul gas da sola sarebbe stata più costosa per Henkel dell’intera bolletta del gas del 2021 in Germania”.
Tuttavia, in particolare per le piccole e medie imprese, sono necessarie più misure. “Affrontiamo enormi sfide in Europa e in Germania”, afferma Knobel. Con “noi” intende l’industria, la politica e “ciascuno di noi”. “Se non facciamo nulla, finiremo in un mondo che non ci piacerà”.
“Prossime settimane incerte”
Risparmiare e pianificare sono le uniche opzioni in tempi di crisi, ma anche quella pianificazione non regge più. “Viviamo in un’epoca in cui è impossibile pianificare in modo affidabile ciò che accadrà nelle prossime settimane”, ammette il CEO. Per il momento, Henkel prevede ancora aumenti dei costi di circa il 25%, poiché i costi si sono consolidati a questo livello negli ultimi mesi, ma per il 2023 Knobel non ne ha ancora idea.
Nonostante le difficoltà, Henkel il mese scorso ha alzato le prospettive per il 2022. In particolare, la divisione adesivi sta andando meglio del previsto. Il colosso dei prodotti di consumo prevede ora una crescita organica delle vendite compresa tra il 5,5% e il 7,5%, invece del 4,5%-6,5% precedentemente previsto. Anche la ristrutturazione sta procedendo più velocemente e senza intoppi del previsto.
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