Da qualche tempo abbiamo a disposizione una serie di nuovi concetti che sono stati applicati nel mondo degli affari e anche, perché no, nella nostra vita quotidiana. Questo è il caso di neurocoachingSecondo l’EAE, si tratta di una metodologia basata sulle conoscenze che otteniamo dalle neuroscienze (conoscenza scientifica del cervello), comprendendo come i nostri emisferi cerebrali lavorano e si basa anche sui pensieri, le emozioni e le abitudini che ripetiamo più volte nel corso della nostra vita, per modificarli sempre a nostro vantaggio e a vantaggio dell’organizzazione in cui lavorate.
Che cos’è il neurocoaching
Il Le neuroscienze incontrano il coaching e tutte le discipline che lo alimentano, stanno fornendo un insieme di tecniche altamente efficaci per lo sviluppo e la scoperta del reale potenziale dell’essere umano per recuperare l’illimitato potere creativo che abbiamo, come specificato nel Neurocoaching Patricia. Aggiungono che si tratta dell’applicazione pratica e reale delle scoperte scientifiche sul comportamento dei neuroni e su come ci influenzano nel nostro comportamento e nella nostra percezione quotidiana, e che questa tecnica viene applicata con un livello di successo in più del 90% delle persone trattate in casi di ansia, depressione o situazioni post-traumatiche, e serve anche come allenamento cerebrale ad alte prestazioni.
Come possiamo applicarlo?
Questo concetto può essere un po’ astratto. E infatti molti coach lo usano per aiutare molte persone nel loro lavoro, per conciliare la loro vita personale con quella lavorativa e persino per canalizzare i loro problemi personali. L’Instituto de Neurocoaching afferma che il processo di questa metodologia consiste in sessioni individuali Il processo consiste in sessioni individuali in cui si lavora sugli obiettivi di ogni persona, apportando i cambiamenti necessari per eliminare gli ostacoli che ci impediscono di raggiungerli, utilizzando una varietà di strumenti, come la programmazione neurolinguistica, l’intelligenza emotiva e i processi cerebrali forniti dalle neuroscienze. È il caso della programmazione neurolinguistica, dell’intelligenza emotiva e dei processi cerebrali forniti dalle neuroscienze. Carlos Gallego, allenatore che ha sviluppato la tecnica del neurocoaching per 12 anni, “da un lato il neurofeedback lavora con la parte elettrica del cervello, intervenendo sulle frequenze neurali e modificando la struttura elettrica del cervello, mentre la parte della PNL lavora con la parte cognitiva, dove si trovano i valori e le convinzioni della persona”. non è necessario che paziente e terapeuta si incontrino di persona. nello stesso spazio, poiché l’esperto può monitorare a distanza le costanti cerebrali ed eseguire le sessioni.
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